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La chiesa e la parrocchia

Cenni Storici

Pur dibattendosi nelle difficoltà del dopoguerra, gli abitanti di VOLON, sollecitati dal simpatico don Francesco Burato , prestano attenzione alla opportunità di avere una nuova chiesa. La popolazione è aumentata e il vecchio edificio religioso necessita di ampliamento e soprattutto di un radicale restauro che si prevede molto oneroso. C'è inoltre la fondata speranza che la nuova chiesa possa diventare parrocchiale.
L'unanime buona volontà, lo stimolo e 1'interessamento di don Francesco e la generosità delle famiglie, assecondata da autorità religiose e politico-amministrative, hanno il sopravvento su ogni ostacolo. Cosi su progetto dell'ing. Pierluigi Bonomi da Monte s'innalza la bella chiesa che viene aperta al culto nel 1929. Dalla vecchia chiesa vennero trasferiti il Crocefisso del '600 , 1'antica Madonna con Bambino, su trono "barocco" e le statue lignee di San Zeno e San Martino,
All'inizio degli anni '40, in piena Seconda Guerra Mondiale, la notizia del riconoscimento ufficiale di PARROCCHIA del paese di VOLON riuscì comunque a risollevare gli animi: il decreto sarà firmato dal Vescovo di Verona mons. Gerolamo Cardinale in data 14 giugno 1942.
Conclusa finalmente la guerra, fu sempre don Burato ad avviare nuovi progetti, ripresi e realizzati dal successore don Giuseppe Zecchinato . Nel 1955, su progetto dell'arch. G. Giacomello, viene ampliata l'abside e costruito un nuovo altare , mentre si erige lo snello campanile per un concerto di cinque campane.
L'altare e di marmo rosso di S. Ambrogio (Verona) e si presenta in stile basilicale con due pregevoli altorilievi: 1'uccisione di Abele e Abramo fermato dall'angelo, mentre sta per sacrificare Isacco. L'abside viene abbellita da un grande mosaico con Cristo Risorto , opera di G. Celada eseguita a Venezia l'anno 1962, nel laboratorio d'arte musiva Santagostino.
Da segnalare inoltre le undici vetrate policrome, su disegno dello stesso Celada, realizzate in buona parte con le generose offerte dei parrocchiani; quella sulla facciata, a forma di trifora, rappresenta 1'ultima Cena e le due ai lati dell'ingresso mostrano angeli recanti simboli eucaristici. Le altre otto adornano le pareti laterali, con figure di angeli oranti e osannanti. Dobbiamo aggiungere che anche questa chiesa e intitolata, come la precedente, alla S.S. Trinità e alla Madonna del Rosario.



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