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Dal '700 al '900

Cenni Storici

All'inizio del 18° secolo la Repubblica Serenissima, che pur aveva garantito un lungo periodo di sufficiente quiete, cominciò a rivelare qualche sintomo di debolezza, se non di cedimento vero e proprio. Nel 1704 il decano della chiesa matrice di Zevio manda a Verona "tutti gli oggetti preziosi dell'antica pieve perche siano conservati nelle mani del marchese Michele Sagramoso per le presenti congiunture di guerra". Sono parole testuali dell'arciprete don Domenico Ghiotti il quale, subito dopo, parla di truppe francesi e delle loro malefatte nella zona tra Rivalunga e VOLON, di "svaligi e saccheggi e altri imminenti pericoli".
Nonostante questi eventi ed altri successivi ancor più dannosi, il Settecento portò anche nel Veneto una notevole crescita demografica e un rilevante sviluppo edilizio, del quale rimangono testimonianze a VOLON e persino nelle sue contrade.
Sulle condizioni specifiche dell'economia agraria, abbiamo solo notizie di carattere generale che riguardano tutto il medio Veronese; possiamo comunque aggiungere che nella zona a sud di Zevio non si parla più di paludi.
All'inizio del 19°, ritornano i Francesi e 1'ex Vicariato di Zevio (un po' più ampio dell'odierno comune) passa all'amministrazione napoleonica che durerà fino al 1814. Questo breve ma tormentato periodo storico si ricorda per la gestione economica rigida ed esosa e per 1'intransigente iscrizione dei nostri giovani alle liste di leva, tuttavia si deve segnalare anche un fatto positivo, cioè 1'avvio dell'istituzione di scuole elementari in molti centri abitati, VOLON incluso. La lodevole iniziativa verrà ripresa in modo più organico dagli Austriaci, che, dopo i francesi, dominarono nelle nostre zone fino al 1866.
Con 1'annessione della Venezia Euganea al Regno d'ltalia, nato nel 1861, le nostre condizioni economiche non poterono migliorare per la precaria situazione delle finanze statali. Solo alla fine dell'800 si videro crescere le prime imprese industriali italiane; ad esempio la FIAT nacque nel 1899.
A Zevio, in quegli stessi anni, cominciava a lavorare la prima "filanda" con una sessantina di donne (dette filarine), provenienti anche da VOLON. Anche nelle campagne fin dal primo Novecento, si notarono evidenti progressi in diverse coltivazioni, mentre fiorivano qua e la più numerosi i frutteti sperimentali.
Qualche anno dopo la Prima Guerra Mondiale, a VOLON, come altrove, appaiono i primi segni concreti della meccanizzazione nel lavoro agricolo: trebbie a vapore e trattori con motore a olio pesante. Si infittiscono i filari di meli, aumentano i campi coltivati ad ortaggi e inizia la coltura del tabacco, per il quale si costruisce un essiccatoio nel centro del paese. Siccome a Zevio era sorta una nuova grande filanda (1923), alcune donne riprendono la strada del capoluogo, altre fanno le "tabacchine" mentre la maggioran-za lavora nei campi come quasi tutta la manodopera maschile.



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